Minerali del monte Cervandone

Il monte Cervandone (Scherbandung in tedesco) è una montagna delle Alpi Lepontine, alta 3.210 m s.l.m., sul confine fra Piemonte e Svizzera.

I minerali presenti in questa sezione sono stati rinvenuti esclusivamente sul versante italiano, in un particolare strato di Gneiss alla base della parete nord-est, zona caratterizzata dalla notevole presenza di Arsenico e altri minerali della famiglia degli arseniati (che hanno dato origine alle numerose specie presenti). 

La fascia di rinvenimento rientra in un'area più ampia che va dal Pizzo Bandiera alla Punta della Rossa ed in parte sul versante svizzero del monte Cervandone.

La zona è famosa per l'abbondanza di specie e per il numero di quelle di cui è Type Locality : Cervandonite (Ce) (TL) - Deveroite (Ce) (TL) - Fetiasite (TL) - Gasparite (Ce) (TL) - Paraniite (Y) (TL).

 

N.B. L'area di rinvenimento è all'interno del Parco Veglia-Devero pertanto la libera raccolta di campioni è severamente vietata. La raccolta è permessa solo a soggetti autorizzati dall'Ente Parco.


Il Cervandone visto dai Piani della Rossa, in versione estiva
Il Cervandone visto dai Piani della Rossa, in versione estiva
Il Cervandone visto dai Piani della Rossa, nella versione invernale
Il Cervandone visto dai Piani della Rossa, nella versione invernale

Cenni  geologici

 

L’area del monte Cervandone per la sua complessità, le sue caratteristiche geomorfologiche e la  peculiare abbondanza di specie mineralogiche rinvenute riconosciute, che sono più di 125, è un luogo di elevato interesse per la ricerca mineralogica.

Le Valli Ossolane e le zone di Devero e Veglia presentano una grande varietà di rocce particolarmente interessanti relativamente alla formazione della catena alpina, avvenuta in tempi diversi.
L’erosione glaciale, alla confluenza della Valle Devero con la Valle Antigorio, ha portato alla luce lo strato ritenuto più antico e profondo della catena alpina, denominato “Elemento 0” o “Cupola di Verampio”. Sopra questo “Elemento 0” sono ben visibili tre grandi ricoprimenti, che formano le zone di Veglia e Devero, denominati rispettivamente di Antigorio, del Lebendun e del Leone,
Il sistema di falde che forma i ricoprimenti delle zone “Sempione - Ticino” sono formate da rocce molto antiche e giacciono piegate verso il massiccio del Gottardo; queste rocce costituivano il basamento di un antico oceano esistente oltre 230 milioni di anni fa. Circa 50 – 60 milioni di anni fa, la spinta delle zolle africana ed europea causarono la formazione della catena alpina con il sollevamento del fondo dell’antico mare, accavallando gli strati delle rocce e i sedimenti preesistenti con le rocce più recenti. Durante questo processo le enormi pressioni e le elevate temperature cui furono sottoposte ne hanno causato profonde trasformazioni.
I tre ricoprimenti (di Antigorio, del Lebendun e del Leone) sono separati da strati di rocce sedimentarie più recenti di spessore variabile, costituite da calcescisti e calcari, che assumono una particolare forma chiamata “sinclinale“ in quanto gli strati rocciosi sono piegati con la convessità rivolta verso il basso.
La successione di unità tettoniche di questo sistema di falde e sinclinali segue questa disposizione:

1) Elemento 0 o Cupola di Verampio;
2) Sinclinale di Baceno;
3) Ricoprimento I o Falda di Antigorio;
4) Sinclinale del Teggiolo;
5) Ricoprimento II o Falda di Lebendun;
6) Sinclinale di Devero;
7) Ricoprimento III o del Monte Leone - Ofenhorn;
8) Serie di Berisal.

L’ orogenesi ha determinato un forte cambiamento delle rocce interessate, inducendo una ricristallizzazione delle rocce primitive, orientando i minerali di neoformazione conformemente alle correnti tettoniche dominanti.
Le principali montagne dell’Alpe Veglia e Devero: Monte Leone, Rebbio, Helsenhorn, Cornera, Cervandone, Punta Gerla, Punta di Valdeserta, Arbola e Minoia sono costituite da strati di gneiss chiari del ricoprimento “Monte Leone”. Sulle cime del Cervandone e dell’Helsenhorn sono presenti rocce della serie di Berisal.
Fra questi strati di gneiss compare il complesso ultrafemico di Geisspfad, le cui rocce hanno un contenuto di ferro e magnesio superiore alla norma, con propaggini che affiorano sui versanti a sud est e nord est del Pizzo Cervandone. Queste rocce serpentinose risultano caratterizzata da una evidente colorazione rossastra, dovuta all’alterazione superficiale da parte degli agenti atmosferici, nelle zone dove l’ossidazione non si è verificata, mantiene l’originale e caratteristico colore verde.

I minerali più interessanti che si possono trovare nelle rare fessure o anche inclusi nelle “rocce verdi” sono: andradite, apatite, diopside, calcite, ilmenite, epidoto, titanite …
Le fessure presenti negli gneiss presentano minerali ben cristallizzati: quarzo, ematite, anatasio, titanite, adularia .…
I calcescisti della sinclinale di Devero, intercalate fra gli gneiss del “Monte Leone” e le rocce di “Berisal”, tra l’Helsenhorn e il Monte Cervandone presentano fessure piuttosto abbondanti e contengono generalmente i seguenti minerali: quarzo, calcite, muscovite, dolomite, pirite, rutilo, anatasio, a volte anche in druse molto vistose. Inclusi nelle lenti di quarzo o nella roccia si possono osservare: cianite, granato, orneblenda, rutilo, staurolite …

Una fascia di gneiss alla base del Cervandone, in particolare modo sotto la parete nord-est, rientrante in un’area più ampia che va dal Pizzo Bandiera alla Punta della Rossa ed in parte sul versante svizzero del monte Cervandone, per un processo formativo tutto particolare dovuto alla peculiare e abbondante presenza di Arsenico e di altri minerali della famiglia degli arseniati, accanto ai minerali più tipici delle fessure, ne presenta altri rari, unici al mondo e caratteristici della località di cui il Cervandone è “Type Locality“: Cafarsite, Cervandonite (Ce) TL, Gasparite (Ce) TL, Paraniite (Y) TL, Fetiasite TL, Deveroite (Ce) TL …